La magia della post-produzione
Clive ha effettivamente intrapreso il suo viaggio nel mondo dell'HDR solo quando si è trovato nello studio di montaggio di Londra. "Per velocizzare il processo di montaggio, abbiamo convertito oltre 15 ore di riprese eseguite nei quattro giorni trascorsi in India. L'editor con cui collaboro da dieci anni, Tristram Edwards, ha lavorato una settimana per selezionare le riprese su Adobe Premier e, successivamente, abbiamo iniziato a mettere insieme un cut preliminare. Dopo altri dieci giorni, eravamo al cut 35 e pronti per eseguire il grading", racconta. "Abbiamo lavorato alla post-produzione presso lo studio Nice Biscuits di Londra, avvalendoci del software Da Vinci Resolve per il grading.
"È in questa fase che il lavoro con l'HDR diventa davvero interessante", prosegue il filmmaker. "Il nostro obiettivo era realizzare due versioni del film, una con una gamma dinamica standard (SDR) e l'altra con un'alta gamma dinamica. Io, Chris Clarke, il direttore della fotografia, e Ollie, il colorista, abbiamo iniziato a eseguire il grading in HDR sul monitor DP-V2420. Abbiamo cercato di ottenere il risultato visivo che desideravamo, riducendo la luminosità in alcune zone e aumentando il contrasto per ottenere un aspetto cinematografico. In seguito, abbiamo integrato le immagini di Don in alcuni punti del film, aumentandone la saturazione per conferire maggiore impatto e rilievo. Per scattare le foto, Don ha utilizzato una fotocamera EOS 5D Mark IV a 14 bit, pertanto le sue immagini sono apparse estremamente vivaci quando le abbiamo visualizzate sul monitor.