Il viaggio in Iraq attraverso le toccanti immagini di Sara Melotti e l’ONG Terre Des Hommes con il supporto della tecnologia Canon

Milano, 19 Maggio 2021 – Ci sono storie che restano ai margini dell’umanità. Difficili da guardare e ascoltare perché ci impongono di fare i conti con un mondo distante, in cui la sofferenza è all’ordine del giorno e noi pensiamo di non poter fare nulla. Ma sono proprio queste le storie che devono essere urlate più di tutte. E’ in queste circostanze che il potere delle immagini può fare la differenza.

Ph. Sara Melotti

L’emozionante reportage frutto dell’esperienza della fotografa e videomaker che ha visitato i campi per rifugiati e sfollati in Kurdistan.

Lo scorso marzo Canon ha voluto dare il proprio supporto al viaggio di Sara Melotti nel Kurdistan iracheno. La fotografa e videomaker ha realizzato un reportage insieme a Terre des Hommes, l’ONG che si dedica in particolare ai temi della Child Protection, della sanità di base e del diritto all’educazione.

Sara si è recata in Kurdistan per visitare e dar voce alle vite che riempiono i campi per rifugiati e per sfollati interni. Attraverso un toccante video e le fotografie scattate in quei luoghi, racconta l’esperienza della guerra e i segni, visibili e invisibili, che infligge a chi l’ha vissuta. L’obiettivo è di portare un messaggio di speranza, che insieme vuole essere anche una richiesta di aiuto. Non si può dimenticare la situazione in cui vivono queste persone, la cui istruzione, salute e sostentamento dei semplici bisogni primari, dipendono esclusivamente dal lavoro di organizzazioni come Terre de Hommes e dalle donazioni internazionali.

"Ora che ho visto i suoi segni con i miei occhi lo penso ancora più intensamente di prima: la guerra è la più grande vergogna dell'umanità. La guerra distrugge vite, devasta popoli, separa famiglie. La guerra non deve più esistere." Sara Melotti

In questo viaggio in solitaria la fotografa ha immortalato storie, volti e scene di vita quotidiana, testimoniando la complessa situazione umanitaria, soprattutto per adolescenti e bambini, attraverso la potenza narrativa delle immagini. Per poter essere al fianco di questo progetto umanitario, Canon ha messo la propria  tecnologia al servizio del racconto: la macchina fotografica mirrorless full-frame Canon EOS R che garantisce un’impressionante livello di dettaglio  e la fotocamera compatta Powershot G7x Mark III ideale per i reportage di viaggio.

Guarda il videoracconto integrale: CHILDREN OF THE CAMPS - Storie dall'Iraq - YouTube

Gallery fotografica:

“Dei bambini osservano un gregge al pascolo seduti al di fuori del recinto del campo per sfollati interni di Hasan Sham, l'unico campo tendato rimasto nel Kurdistan Iracheno.” ©SaraMelotti

“Abderamen, 17 anni, posa fuori dalla tenda in cui abita tenendo in mano il quaderno su cui scrive poesie. Abderaman fino a pochi anni fa viveva in una bella casa a Mosul, stava finendo le superiori e poi avrebbe voluto iscriversi all'università per studiare lettere. Ma dopo l’arrivo dell’ISIS, che ha ucciso suo padre, l'intera famiglia è stata costretta a fuggire per salvarsi la vita. Improvvisamente Abderaman si è ritrovato a doversi prendere cura della madre e dei suoi 6 fratelli e sorelle minori, con cui vive nel campo profughi di Hasan Sham, senza documenti, senza l’opportunità di tornare a scuola o lavorare.” ©SaraMelotti

“Quattro fratelli camminano verso la propria tenda per le strade sterrate del campo di Hasan Sham” ©SaraMelotti

“Madre e figlio giocano insieme nella loro tenda all'interno del campo di Hasan Sham.” ©SaraMelotti

“Famiglia di sfollati Iracheni all'interno della loro casa nella zona di Qushtapa nella periferia di Erbil. I genitori, a causa di gravi difficoltà motorie non possono lavorare. Come succede spesso in molte parti del mondo, quando i genitori non possono supportare la famiglia sono i figli a lavorare, anche se non hanno l'età per farlo e anche se ciò vuol dire non andare a scuola. Latif, 11 anni, insieme ai due fratelli adolescenti, lavora come "raccoglitore di scatole di cartone" in giro per la città (*i due fratelli mancano dalla foto perchè erano appunto al lavoro).” ©SaraMelotti