Dalle gelide acque delle Isole Lofoten nel Mare di Norvegia alle tavole dei ristoranti italiani, lo stoccafisso compie un formidabile viaggio. È un percorso che Roberto Palozzi, regista di documentari e presentatore televisivo, ha portato sullo schermo, sfidando bufere di neve e temperature glaciali nel circolo polare artico.
Dopo aver intrapreso la carriera di fotografo e scrittore per una rivista di fotografia italiana, Roberto si è avvicinato alle immagini in movimento, ispirato dalla sua passione per i documentari di David Attenborough. Quando quindici anni fa ha avuto l'occasione di studiare le foche in Antartide per il suo dottorato di ricerca in biologia evolutiva ed ecologia, Roberto ha portato con sé una videocamera, dando il via alla sua carriera di regista.
Oggi Roberto dirige la casa di produzione video Erebus Productions e lavora per programmi televisivi italiani, fondendo il suo background scientifico con l'amore per il mondo naturale. Dopo che il suo progetto di girare un'importante produzione in Antartide è stato rinviato a causa della pandemia di Covid-19, Roberto ha iniziato a cercare altre storie più vicine a casa.
"Dovevo testare una videocamera da utilizzare in Antartide l'anno prossimo" spiega Roberto. "Avevo bisogno di una videocamera dall'elevata qualità cinematografica che potessi utilizzare negli ambienti ostili. Sono tornato a casa convinto che per i registi di documentari non esista una videocamera migliore di Canon EOS C500 Mark II".
In questo articolo, Roberto spiega come la videocamera full frame Cinema EOS lo ha aiutato a raccontare la storia delle comunità di pescatori di merluzzo nel nord della Norvegia, nel remoto arcipelago delle Isole Lofoten.