Copertura dei dettagli nelle aree illuminate e in ombra
Grazie alla capacità di Canon EOS-1D X Mark III di mantenere i dettagli sia nelle aree illuminate che in quelle in ombra su ben 12 stop e al sistema di messa a fuoco automatica incredibilmente veloce che sfrutta la tecnologia Dual Pixel CMOS AF di Canon, la crew di Nick ha potuto dare libero sfogo alla creatività. Ciò si è notato particolarmente quando hanno utilizzato la fotocamera in acqua proteggendola con la custodia subacquea, scattando a mano libera.
"Quando c'è una luce intensa, la spuma delle onde produce un'infinità di spettacolari giochi di luce, creando una massa bianco splendente, mentre le mute dei surfisti sono nere", spiega Nick. "Se in una situazione del genere non hai Canon Log, è facile rischiare di ottenere un'esposizione eccessiva o insufficiente. Quando si realizzano scatti in acqua, questo rischio è decisamente più reale.
"I ragazzi del team realizzano riprese di transizione di continuo, passando dallo stare in superficie, filmando il surfista che si avvicina, all'immergersi sott'acqua, per riprenderlo da sotto. Quando si utilizza una simile tecnica, andando sott'acqua si perdono solitamente due stop di luce. È fantastico lavorare con Canon Log e riuscire a realizzare perfettamente queste riprese in un'unica volta ottenendo la giusta esposizione".
Per lavorare sott'acqua è necessario modificare l'area di messa a fuoco, a causa del modo in cui la luce si rifrange. "La fotocamera deve modificare la messa a fuoco molto rapidamente e impostarla nel modo corretto", spiega Nick. "Mentre lavoravamo con l'obiettivo Canon EF 50mm F1.2L USM a una profondità di campo ridotta, la messa a fuoco automatica della fotocamera ha individuato la parte dell'inquadratura giusta mantenendola a fuoco. Non credo che si potrebbe ottenere lo stesso risultato senza l'AF".