Canon EOS-1D X Mark II
Grazie al sensore CMOS da 20,2MP full-frame ad alta sensibilità, al sistema Dual Pixel AF a 61 punti espanso e all'acquisizione di video in 4K, Canon EOS-1D X Mark II garantisce prestazioni leader della categoria.
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La fotografia sportiva, come lo sport stesso, è un gioco dai ritmi frenetici. Per Hannah Peters, l'obiettivo è ottenere lo scatto e pubblicarlo per prima: questo è ciò che fa ogni giorno. "Alla finale olimpica dei 100 metri, le fotografie uscivano dopo 14 o 15 secondi. Semplicemente assurdo. Le immagini passano direttamente dalla fotocamera alle mani dell'editor e via, vengono pubblicate. Si tratta di un ambiente competitivo e la pressione è alle stelle. È tutta una questione di velocità".
Una delle poche fotografe sportive full-time in Nuova Zelanda, Hannah lavora con Getty Images e vive ad Auckland. È stata a Pechino, Atene, Sochi, Londra e Vancouver per occuparsi delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi, in aggiunta al lavoro che svolge abitualmente a casa. Nell'ambito della nostra serie "Le donne nella fotografia", Hannah ci racconta della sua carriera e di come ha iniziato.
"Non sono mai stata un'atleta, ma ho sempre amato e seguito lo sport. Lo sport, la fotografia e il brivido di ottenere lo scatto perfetto sono la mia passione; per me niente è meglio che trovarsi a un evento sportivo e avere solo una frazione di secondo per farcela. È pura adrenalina, una grande emozione".
La carriera fotografica di Hannah è iniziata quando, a detta sua, era ancora una "secchiona diciassettenne". Niente meno che nella sua uniforme scolastica, si è recata a un colloquio con il capo di un'agenzia sportiva, il quale ha liquidato i suoi progetti con un gesto della mano e le ha ordinato di usare il fine settimana per scattare fotografie di eventi sportivi. "Fotografa tutto ciò che trovi", le aveva detto. E lei l'ha preso in parola.
"Avevo una fotocamera con un obiettivo davvero piccolo, niente di particolarmente notevole. Fortunatamente per me, c'era una maratona. Mi sono piazzata in strada e ho fotografato chiunque mi passasse davanti correndo. Il lunedì gli ho portato la pellicola; successivamente ho scoperto che aveva dato lo stesso incarico ad altre quattro o cinque persone e che io ero stata l'unica a tornare. Credo sia per questo che ho avuto il lavoro. Durante quell'esperienza ho lavorato con un'infinità di lucidi, guardando migliaia di fotografie al giorno, ed è così che ho imparato. Mi sono immersa in quel mondo completamente". Dopo alcuni anni presso quell'agenzia, Hannah è passata alla libera professione e poi a Getty, dove è rimasta da allora.
Il rugby – nello specifico la nazionale di rugby neozelandese, gli All Blacks – rappresenta una grossa parte della vita lavorativa di Hannah. "Noi [Getty] siamo i fotografi ufficiali degli All Blacks, quindi li seguiamo in molte [sessioni] di allenamento infrasettimanali. Impariamo i loro schemi di difesa insieme a loro mentre li preparano, quindi sappiamo a grandi linee come si comporteranno nel corso di una partita. Gli All Blacks sono delle superstar, ma è bello collaborare con loro. Ogni anno scatto molti loro ritratti e ci occupiamo anche del 'dietro le quinte'. Sono molto professionali e tutto funziona perfettamente".
Hannah ha fotografato quasi ogni tipo di sport ed è particolarmente entusiasta delle Paralimpiadi. "Mi hanno mandata ad Atene con la squadra neozelandese, quindi abbiamo lavorato insieme e costruito un bel rapporto. Successivamente, sono andata con loro anche a Pechino, Vancouver, Sochi e Londra. Sono arrivata a conoscere molto bene gli atleti, sono davvero straordinari. Si possono ottenere immagini incredibili – ce n'è una ovunque si guardi".
"Le Paralimpiadi sono meno in vista delle Olimpiadi, il che rende più facile il lavoro di un fotografo. Gli atleti paralimpici vogliono essere fotografati; apprezzano la nostra presenza e desiderano la copertura mediatica, quindi c'è una bella atmosfera".
Occuparsi di eventi sportivi può essere un'esperienza estremamente varia, dagli incarichi in solitaria alla collaborazione con un team numeroso. "Quando mi trovo a una partita e sono da sola, devo correre a bordo campo e capire dove posizionarmi. Se la squadra sta attaccando, devo giocare d'anticipo, correndo avanti e indietro per 80 minuti. Si tratta anche di considerare diverse angolazioni: meglio andare sul sicuro o cambiare un po' le cose? Quando si lavora in team, invece, si ha un ruolo ben definito e si collabora. È tutta una questione di buona comunicazione e di sapere sempre dove si trovano gli altri".
"Le Olimpiadi sono l'evento sportivo per eccellenza. Lavorare con Getty significa inserirsi in un team davvero numeroso – circa 45 fotografi – e devo dire che adoro tutto quel fermento. Una parte fondamentale del mio lavoro è consegnare gli scatti al momento. Abbiamo degli editor pronti in tutto il mondo a cui inviamo le immagini da remoto, direttamente dalle nostre fotocamere. Mentre scattiamo, aggiungiamo dei tag normali e vocali; bisogna conoscere il soggetto per fare le didascalie. Nei tag vocali, mi capita spesso di dire: 'ritagliare verticalmente' oppure 'togliere il tizio sulla destra per concentrarsi sull'elemento principale'".
Per assicurarsi la flessibilità necessaria durante i vari eventi, Hannah porta con sé tre fotocamere Canon EOS-1D X Mark II e tutta una serie di obiettivi. Gli obiettivi sportivi che utilizza più spesso sono i modelli Canon EF 400mm f/2.8L IS II USM e Canon EF 70-200mm f/2.8L IS II USM. "Il sistema Canon EOS-1D X Mark II ha fatto un'enorme differenza [nel mio lavoro], soprattutto quando mi trovo in stadi scuri o in condizioni di scarsa illuminazione. Mi consente di aumentare l'ISO senza compromettere la qualità, alzando notevolmente il numero di immagini utilizzabili scattate durante un evento".
"Per i ritratti, mi piace molto anche l'obiettivo Canon EF 85mm f/1.2L II USM. È molto luminoso, offre grande nitidezza e può trasformare una situazione comune in qualcosa di davvero speciale".
Hannah non considera spesso il fattore "donna" nel suo lavoro, nonostante la penuria di donne nella fotografia sportiva. "Non credo che il genere dovrebbe avere importanza. Penso che all'inizio, come tutti, bisogna guadagnarsi il rispetto degli altri con il proprio lavoro. Sono competitiva quanto qualunque uomo; vogliamo tutti la stessa cosa".
"In Nuova Zelanda, il clima è piuttosto rilassato. Ci conosciamo tutti, siamo sempre gli stessi a ogni partita e l'atmosfera non è per nulla ostile. Quando partecipo a un evento internazionale, ci sono altre donne e allora mi dico: 'Che bello, non sono l'unica'. Quindi ci faccio caso, ma non ci penso più di tanto".
Di recente, però, Hannah ha avuto il suo primo figlio e questo ha inevitabilmente significato dover passare del tempo lontana dai campi sportivi. "Avere un bambino è stata una decisione importante per me e mio marito, poiché ha significato perdere le Olimpiadi di Rio. Mi sono presa nove mesi, che nel mio settore sono un periodo lunghissimo. Sono stata assalita dai classici dubbi: 'Riprenderò a lavorare? Quando tornerò, sarò la stessa? Qualcun altro prenderà il mio posto mentre sono via?'. Ho trovato piuttosto difficile ritrovare la fiducia in me stessa e riuscire a gestire l'equilibrio tra la vita lavorativa e quella privata. Vista la scarsità di fotografe sportive nel settore, non ci sono vere e proprie linee guida, quindi non ho granché su cui basarmi".
"Il mio capo, però, è molto comprensivo. Secondo lui 'ci saranno sempre altre Olimpiadi' e ha proprio ragione. Ho capito che oggi, alla mia età, avere un figlio non significa la fine della mia carriera. La chiave è avere qualcuno che ti sostenga e trovare il modo di farla funzionare".
Hannah Peters non si fermerà di certo. Cercatela mentre correrà a bordo campo a Tokyo 2020.
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Il kit essenziale usato dai professionisti per scattare le loro foto
Grazie al sensore CMOS da 20,2MP full-frame ad alta sensibilità, al sistema Dual Pixel AF a 61 punti espanso e all'acquisizione di video in 4K, Canon EOS-1D X Mark II garantisce prestazioni leader della categoria.
Teleobiettivo da battaglia dal design robusto, stabilizzatore d'immagine a quattro stop ideale per scattare senza treppiedi in situazioni poco illuminate, elementi dell'obiettivo UD per assicurare un contrasto alto e colori naturali.
Superteleobiettivo serie L a prestazioni ultra elevate con stabilizzatore d'immagine da 4 stop con 3 modalità. L'obiettivo EF 400mm f/2.8L IS II USM offre una qualità dell'immagine sorprendente in un design robusto, ideale per la fotografia sportiva e naturalistica.
Teleobiettivo corto di livello professionale, garantisce un'elevata precisione per riprese in condizioni di scarsa illuminazione e tutte quelle situazioni che richiedono una scarsa profondità di campo. Ideale per i ritratti creativi.
Una potente unità flash da utilizzare sia sulla fotocamera che come dispositivo esterno. L'attivazione in radiofrequenza integrata offre il controllo remoto dell'illuminazione su distanze fino a 30 m.
Con la trasmissione di rete wireless veloce, grazie alla compatibilità IEEE 802.11ac, le opzioni avanzate di trasferimento FTP e la modalità di scatto a distanza, il trasmettitore WFT-E8 offre una serie di modalità aggiuntive per sfruttare pienamente le funzionalità della fotocamera EOS-1D X Mark II.
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