Il lavoro offline modifica le priorità di investimento
Anche se le statistiche possono variare, le ricerche prevedono che, entro la fine del 2021, il 25-30% della forza lavoro lavorerà da casa per più giorni alla settimana. Il lavoro da remoto non è un fenomeno nuovo sviluppatosi come conseguenza della pandemia, ma rappresenta una tendenza costante che ha preso piede nell'ultimo decennio. Essendo sempre di più le aziende di alto profilo che annunciano il loro impegno verso un approccio lavorativo ibrido e più flessibile, è ragionevole aspettarsi un progressivo calo dell'afflusso di personale, ma la verità è che il ruolo dell'ufficio sta cambiando radicalmente. Invece di seguire un'impostazione predefinita per tutte le attività lavorative, sarà possibile sceglierne per cosa mi serve l’ufficio, che sia per svolgere attività ad elevata produttività, o incontri face-to-face o l'impiego di risorse specializzate.
Le aziende, e la loro forza lavoro, avranno la libertà di chiedersi: che cosa voglio ottenere e quale luogo mi consente di farlo meglio? Il ruolo dell'azienda e del responsabile IT sarà quello di garantire che la tecnologia non rientri mai nel processo decisionale, ma funga da tacito strumento di agevolazione per ogni ambiente di lavoro. Per i responsabili IT, si tratterà di una transizione significativa. In passato, le aziende davano priorità agli investimenti tecnologici in loco per l'ufficio, ma affinché il lavoro ibrido possa essere attuato adeguatamente, ora è necessario trattare tutti gli ambienti di lavoro allo stesso modo. L'obiettivo deve essere quello di garantire un'esperienza di lavoro coerente, indipendentemente dal luogo.