In che modo la mancanza di elettricità influenza la vita quotidiana delle persone?
"Alcune persone non hanno la luce, perciò dopo il tramonto non possono lavorare e i bambini non possono studiare. Se capita loro di andare in ospedale, possono scoprire che nulla funziona. Non c'è sicurezza e le persone nei villaggi rimangono a casa dopo il tramonto perché temono di essere attaccate dagli animali selvatici. Non mancano poi i problemi sul luogo di lavoro. Ad esempio, le persone che lavorano in piccole fabbriche devono smettere di lavorare per uno o due giorni a causa dei blackout.
"La mancanza di elettricità comporta tanti pericoli diversi. Uno è l'inquinamento, perché le persone usano lampade a olio che producono fumi tossici. Si verificano anche molti incendi domestici: capita spesso di urtare le lampade e farle cadere".
È stato difficile ottenere finanziamenti per il progetto?
"Avevo provato a proporre la storia a diverse riviste, ma mi avevano risposto che una storia fotografica senza luce sarebbe stata molto difficile da realizzare o alla fine sarebbe stata noiosa. In una sola rivista, Le Figaro, mi hanno risposto: "Proviamo". Ho iniziato a lavorare in Benin e ho provato a convincerli dell'importanza della storia, ma non ci sono riuscito. Alla fine ho ottenuto un finanziamento dall'Agenzia Francese per lo Sviluppo, così ho potuto continuare a raccontare la mia storia".