L'ultimo giorno del festival, al red carpet, Paolo ha potuto sfruttare un vantaggio inaspettato. "Avevo due file di persone davanti a me, ed era praticamente impossibile fotografarci attraverso. Così ho tenuto le braccia alzate e, con lo schermo inclinato verso il basso, ho potuto vedere tutto", dice commentando il touchscreen orientabile di Canon EOS R. "Diverse persone mi chiedevano che macchina fotografica avessi.
Su molte altre fotocamere, se alzi il braccio non hai idea di cosa stai inquadrando. Invece con quella rotazione, capovolgendo lo schermo verso il basso, vedi esattamente cosa c'è davanti all'obiettivo. Quindi, se c'è qualcosa che impedisce la vista, puoi tenere la fotocamera in alto. È una situazione estrema, ma la fotocamera offriva la soluzione, quindi sono stato molto contento di avere questa funzionalità".
Cannes è stato un compito impegnativo, che ha portato Paolo a uno stile più intuitivo che gli è piaciuto molto, e che spera di trasmettere agli studenti nei futuri workshop. "Devi accettare il fatto che non otterrai esattamente quello che vuoi, perfettamente, ma la cosa bella è che a un certo punto non pensi più e scatti. Non c'è bisogno di analizzare, basta buttarsi e fotografare. Immagini un risultato e decidi di provare, cercando di ottenere l'immagine più simile possibile".