Vieni a conoscere la nuova generazione di fotogiornalisti

Photojournalism students from universities across Europe take part in a Magnum Professional Practice workshop during Visa pour l’Image 2017. Shot on a Canon EOS 5D Mark IV.
Gli studenti di fotogiornalismo delle università europee partecipano al workshop Magnum Professional Practice durante il Visa pour l’Image 2017. Scattata con Canon EOS 5D Mark IV e obiettivo EF 24-70mm f/2.8L II USM. © Paul Hackett

In un'epoca in cui le persone si affidano più ai canali digitali che alla stampa per la ricerca di notizie, i fotogiornalisti rivestono un ruolo sempre più importante nell'informare il pubblico. Ma in questo scenario mediatico in rapido mutamento, la scarsità di fondi e di opportunità di formazione pratica rendono incerto il futuro del fotogiornalismo.


Canon, nell'ambito del suo impegno a garantire il futuro del settore, ha stretto una partnership con Magnum Photos al Visa pour l’Image 2017 di Perpignano, in Francia, per offrire una serie di workshop per 200 studenti di fotografia di tutta Europa. Dal 4 al 10 settembre, durante la cosiddetta Professional Week, affermati fotografi del calibro di Bieke Depoorter, Lorenzo Meloni, Jérôme Sessini e Larry Towell, condivideranno le loro esperienze con la nuova generazione di fotografi.

Gli studenti di fotogiornalismo delle università europee partecipano al workshop Magnum Professional Practice durante il Visa pour l’Image 2017. Scattata con Canon EOS 5D Mark IV e obiettivo EF 24-70mm f/2.8L II USM. © Paul Hackett

"Offriamo agli studenti la possibilità di approfittare delle competenze e dell'esperienza dei fotografi di Magnum e forniamo loro suggerimenti pratici su come diventare fotografi professionisti di successo", afferma Shannon Ghannam, Global Education Manager di Magnum Photos. "Sono entusiasta del fotogiornalismo, dello storytelling e del fatto di poter aiutare i fotografi in erba ad avviare le proprie carriere".

La vocazione a documentare la realtà

I giovani fotogiornalisti di oggi sono spinti da motivazioni simili a quelle delle generazioni che li hanno preceduti. Sono interessati al mondo che li circonda e desiderano documentare storie importanti. "Nel fotogiornalismo tutto assume una valenza personale", afferma Franklin Aduda, studente presso il Landesberufsschule Photo + Medien Kiel, in Germania. "Quali storie desidero raccontare con ciò che propongo? Quali idee voglio trasmettere con le mie immagini?"

Freelance photo editor and photographer for CNN Sarah Tilotta shares advice with young photographers at Visa pour l’Image photojournalism festival.
Shannon Ghannam, Global Education Manager di Magnum Photos, offre suggerimenti e feedback ai fotografi in erba al festival di fotogiornalismo Visa pour l’Image. © Paul Hackett

La tecnologia e i canali utilizzati costringono ad adottare un nuovo metodo di lavoro. Le riviste e i quotidiani non sono più i media principali per la fruizione di notizie. "I social media stanno prendendo il posto dei canali tradizionali", afferma Aduda, "e sono destinati ad assumere una rilevanza sempre maggiore". 


Nonostante il loro entusiasmo per il potenziale offerto dai social media, gli studenti sono consapevoli anche dei rischi che queste piattaforme presentano. "Uno dei maggiori problemi attuali sono le notizie non autentiche, per cui è necessario verificare le informazioni utilizzando più fonti", afferma Aduda. "C'è il rischio che le persone inizino a dubitare della veridicità di tutte le notizie, anche di quelle autentiche".

Magnum photographer Jérôme Sessini gives young photojournalists feedback on their work at a Canon and Magnum Photos workshop at Visa pour l’Image festival in Perpignan.
Il fotografo di Magnum Jérôme Sessini esamina i lavori dei fotogiornalisti in erba durante il workshop di Canon Europe e Magnum Photos. © Paul Hackett

Il cambiamento promosso dalla tecnologia

In un mercato in cui sono numerosi i fotografi in grado di scattare immagini di alta qualità è più difficile distinguersi. "La qualità dell'immagine è molto importante, ma alla fine l'elemento principale è la storia", afferma Aduda. "Una foto ben realizzata che non racconta una storia resta solo una bella immagine." 


Ciò non vuol dire che Aduda non apprezzi le opportunità a livello narrativo offerte dagli avanzamenti tecnologici: "La tecnologia è un'amica, non una nemica. È un ingrediente fondamentale per il progresso", afferma. 


"Ma in ultima analisi la tecnologia è solo un mezzo per acquisire un'immagine: indipendentemente dal fatto che si usi uno strumento analogico, digitale, di tipo robotico o un drone, la parte più ardua è un'altra", aggiunge Timothy Haccius della Scuola Professionale di Vevey, in Svizzera. "Il segreto dello storytelling è sapere cosa si vuole catturare e in che modo.


"Qualcuno deve farlo", sostiene Haccius. "La gente vuole sapere cosa succede nel mondo, la sete di informazione fa parte della natura umana. Una storia non documentata o non raccontata è come se non fosse mai esistita."

Scritto da Emma-Lily Pendleton