"Una cosa che trovo importantissima quando giro video è la possibilità di decidere esattamente come voglio raccontare una storia", dice il fotogiornalista svedese Magnus Wennman. Magnus non si considera più un semplice fotoreporter, e il suo lavoro ora include la dimensione video e audio. La foto di Yvette Tetteh, 30 anni, imprenditrice, atleta e attivista ghanese-britannica che ha nuotato circa 450 chilometri lungo il fiume Volta in Ghana per sensibilizzare sull'inquinamento delle acque, è stata scattata con il suo kit ibrido preferito: una fotocamera Canon EOS R5 con un obiettivo Canon RF 28-70mm F2 L USM. © Magnus Wennman
È davvero essenziale aggiungere i video alla propria attività professionale di fotografo? Diversi fotografi si sono chiesti se diversificare la propria offerta includendo i video sia necessario per avere appeal o se abbia più senso specializzarsi esclusivamente nella fotografia, area di loro maggiore interesse.
La creazione di contenuti ibridi è in costante crescita in generi diversi, tra cui il mondo naturalistico, i viaggi e perfino la moda. Ma quanto è diventata davvero importante la capacità di girare video per un fotografo professionista nel campo della fotografia documentaristica? Lo abbiamo chiesto ai fotogiornalisti e Canon Ambassador Magnus Wennman e Ilvy Njiokiktjien.