Camerawoman Julie Monière filming in Katmai National Park, Alaska.
La produttrice di documentari e video naturalistici Julie Monière spiega che lavorare sodo e stabilire contatti l'hanno aiutata a costruirsi una carriera nel settore della produzione cinematografica. © Julie Monière

Esistono molti modi diversi per entrare nel settore della produzione cinematografica, e oggi le telecamere di fascia alta sono molto più accessibili di un tempo. Tuttavia, questo ambiente è ancora quasi completamente dominato dal sesso maschile, come dimostra lo scalpore suscitato dal fatto che i candidati ai principali premi per la regia 2020 erano tutti uomini.

Ma come hanno fatto ad affermarsi le donne che sono riuscite a fare carriera in questo campo? Come osserva la filmmaker Holly Butcher, esperta nella realizzazione di documentari e video per le organizzazioni di beneficenza, "Non esiste una via diretta per la produzione cinematografica". La produttrice francese Julie Monière ha scelto di studiare biologia a Bristol, in Inghilterra, sperando che questo l'avrebbe aiutata a trovare lavoro presso la Natural History Unit della BBC, che si trova in quella città. La produttrice di documentari indipendenti britannica Phoebe Holman consiglia di sfruttare il potenziale di Internet per presentare il proprio lavoro al più vasto pubblico possibile, mentre la direttrice della fotografia Alice Gu ha iniziato girando video per i gruppi rock.

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Il percorso intrapreso da queste donne non è stato sempre facile. Trovare fondi per i progetti è sempre un problema, così come convincere la gente che sei in grado di svolgere il lavoro, soprattutto se sei ancora agli inizi. Ma affermano tutte che la passione e la gentilezza possono aiutarti ad arrivare lontano.

Qui ci raccontano qualcosa in più sul loro percorso cinematografico, forniscono consigli e suggerimenti per le aspiranti produttrici, così come per tutti i filmmaker in erba di ogni genere ed estrazione, e rivelano i segreti che avrebbero voluto conoscere all'inizio della propria carriera.

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Camerawoman Julie Monière filming with a Canon camera.
Julie pensa che dovremmo insegnare alle donne a credere in se stesse e a sognare in grande fin dalla più tenera età. "Hanno bisogno di sapere che sono in grado raggiungere qualunque obiettivo", sostiene. © Julie Monière
Camerawoman Julie Monière.

Informazioni su Julie Monière

In 15 anni di produzione cinematografica, Julie ha dovuto affrontare alcuni degli ambienti più ostili del mondo, dai deserti del Marocco alle profondità di un vulcano attivo. Tra i suoi lavori ricordiamo "DisneyNature's Penguins" e "Seven Worlds, One Planet" per la BBC.

Julie Monière

"Dopo essermi trasferita a Bristol e aver conseguito la mia laurea in biologia, ho iniziato a lavorare part-time per Tshed, una società che noleggia apparecchiature specializzate, soprattutto per i documentari. Grazie ai suoi contatti, ho ottenuto il mio primo ingaggio per un documentario della BBC, in cui dovevo riprendere gli elefanti di notte con una telecamera a infrarossi in Kenya".

"Devi dimostrare dedizione, passione, creatività e capacità tecniche. All'inizio, fare gli straordinari e accettare incarichi gratuiti fa parte del gioco. Ti offre la possibilità di metterti alla prova e di trovare le persone con cui desideri lavorare. Assicurati di rimanere in contatto con i produttori (dopo aver terminato un progetto), in modo che non si dimentichino di te".

"Per girare il tuo primo film devi credere in te stessa e organizzarti bene. Non pretendere troppo da te stessa. Non sarà perfetto. La perfezione non esiste, ma imparerai moltissimo strada facendo. E non dimenticare di condividerlo con gli altri. I contatti sociali e l'esperienza di lavoro sono i segreti del successo. Presentati direttamente alle agenzie di produzione, di modo che possano associare un volto a un nome, mostra loro il tuo entusiasmo e la tua voglia di imparare."

Filmmaker Phoebe Holman.

Informazioni su Phoebe Holman

Phoebe è una pluripremiata produttrice di contenuti e documentari indipendenti, specializzata nella divulgazione di storie nuove e inedite che denunciano problemi sociali, esaltano le differenze, combattono gli stereotipi e rappresentano le minoranze.

Phoebe Holman

"Il mio primo lavoro di ripresa pagato è stato per la TV. Lavoravo come runner per la serie Harvest della BBC. Era un lavoro duro, perché l'ultimo gradino della scala e gli altri te lo fanno notare continuamente, ma senza i runner la produzione sarebbe molto più difficile. Io penso che dobbiamo trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi".

"Se hai un'idea, crea un trailer oppure vai su Instagram e YouTube. Internet è una vera potenza. Se i tuoi contenuti funzionano, puoi sfondare da un giorno all'altro. Se invece vuoi diventare una filmmaker vera e propria, le cose si fanno molto più difficili, perché devi dipendere dai finanziamenti dei tuoi progetti. Come tutti sanno, sono difficili da ottenere, soprattutto per i documentari. Ma la perseveranza e l'esperienza nel settore aiutano".

"Per fare esperienza, devi far sapere ai produttori che desideri lavorare ai loro progetti. In questo modo cominci a farti un'idea del genere di produzione cinematografica che preferisci. Se desideri stare dietro la telecamera, inizia in una kit house o come runner. Se preferisci fare l'editor affianca un registra come runner e se vuoi lavorare nella produzione, devi conoscere produttori e production manager".

"Non servono competenze tecniche per sfondare nel settore. Sono utili e ti permettono di distinguerti dagli altri, ma puoi imparare strada facendo. Devi essere cordiale, puntuale e positiva. Le riprese prendo spesso una piega imprevista".

Documentary and charity filmmaker Holly Butcher films boats on a river.
Il lavoro di Holly Butcher per organizzazioni di beneficenza e clienti commerciali l'ha portata in tutto il mondo. © Holly Butcher
Filmmaker Holly Butcher.

Informazioni su Holly Butcher

Holly è una produttrice esperta nella realizzazione di documentari e video per le organizzazioni di beneficenza. Il suo primo documentario, The Home for Broken Toys (2019), è stato premiato in vari festival e nel 2020 verrà proiettato nei cinema di Regno Unito e Cina. Attualmente lavora su contratto per la Croce Rossa britannica.

Holly Butcher

"Non esiste una via diretta per la produzione cinematografica. La cosa più importante è nutrire una vera passione e avere una buona etica del lavoro. Se lavori sodo e continui a creare, hai più probabilità di essere ricordata e raccomandata per un incarico. Inoltre, devi essere gentile. Raccomandare altre persone per i lavori che non puoi fare tu è un modo per aiutare gli altri e questo genere di cortesia viene spesso ricambiato".

"Penso che il problema più importante e pressante sia costituito dal modo di affrontare la discriminazione di genere e sociale per le donne BAME (Nere, asiatiche e appartenenti a una minoranza etnica) e per quelle con una storia difficile. Il numero delle figure femminili di rilievo nel campo della fotografia e dei documentari sta aumentando, ed è una cosa bellissima, ma spesso si tratta di un privilegio. A tutti i livelli, abbiamo urgentemente bisogno di aumentare la nostra presenza e la diversità, e io ritengo che la responsabilità di compensare questo squilibrio spetti alle persona che sono al potere".

"Dovrebbero fornire più sussidi, fondi e opportunità creative a un pool più ampio di filmmaker in erba. Ma io credo anche nella gente comune e nel potere collettivo. Più facciamo collettivamente per promuovere il cambiamento, creando gruppi locali, organizzando manifestazioni, fornendo sostegno e ascoltando, meglio è".

A still from Alice Gu's video short on drink-driving, showing a young woman in a car.
Secondo Alice Gu, uno dei suoi lavori più interessanti è costituito da un cortometraggio sulla guida in stato di ebrezza nel New Mexico. © Alice Gu
A still from a healthcare advert shot by Alice Gu of a teenage girl in a green shirt sat at a long dining table.
Alice ha anche girato vari spot commerciali per diversi clienti, dai brand di abbigliamento ai fornitori di assistenza sanitaria. © Alice Gu
Filmmaker Alice Gu.

Informazioni su Alice Gu

Alice è una regista e direttrice della fotografia di Los Angeles con una vasta esperienza nel campo della stampa e del cinema. I suoi lavori sono stati presentati in anteprima in occasione del Sundance Film Festival. The Donut King, il suo primo lavoro come regista, sarà in concorso all'SXSW 2020.

Alice Gu

"Ora che sono un po' più vecchia e saggia, in tutta sincerità devo dire che la difficoltà più grande che ho dovuto affrontare nella mia carriera è stata quella di farmi ascoltare in quanto donna. Avevo le capacità, l'esperienza e il know-how per dirigere una troupe, così come per gestire tempo e budget. Quando, intorno ai 20 anni, lavoravo come direttore della fotografia, un regista mi ha detto che non avrebbe mai chiesto a una donna di realizzare un servizio sulle auto". Avevo così paura di dire la cosa sbagliata che mi sono limitata ad annuire in segno di assenso. Se oggi qualcuno osasse dirmi che non possono girare uno spot sulle auto, gli direi certamente il fatto suo.

"Penso che i principi base per farsi strada nel nostro settore oggi siano quelli di sempre: concentrazione, impegno, dedizione e la curiosità di imparare e sperimentare. Per quanto riguarda le qualità tecniche, serve un occhio attento e ben addestrato. Volete avere la possibilità di esprimere i vostri gusti e il vostro punto di vista, oltre a potervi fidare del vostro istinto. Guardate tutti i film che potete, cercando di capire veramente quello che vi piace e non vi piace. È la vostra voce. Qualcosa che possedete voi e soltanto voi.

"A livello personale, avere una mente aperta e flessibile è piuttosto importante. Potete e dovete prepararvi ma, inevitabilmente, le cose cambiano di giorno in giorno e voi dovete essere in grado di adattarvi. Se dovete girare il vostro primo film, vi dico 'fatelo e basta!'. L'unico ostacolo siete voi stessi. Fatelo, esercitatevi, amate quello che state facendo. E ignorate i guastafeste".

Scritto da Gary Evans


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