"Non ho alcuna nostalgia della pellicola", rivela. "Per me, i due grandi vantaggi [del digitale] sono la possibilità di scattare più di 36 fotogrammi in una volta sola e di regolare l'ISO man mano che si realizzano gli scatti. In passato, per farlo dovevo riavvolgere la pellicola con cui stavo scattando, toglierla e sostituirla con un'altra pellicola, oppure scattare con più di una macchina fotografica.
"Ora, puoi eseguire le regolazioni in pochi secondi. Con 5D Mark II e 5D Mark III, è possibile aumentare l'ISO al valore necessario senza avere la sensazione di sacrificare la qualità. Apprezzo la semplicità delle mie fotocamere. Se il flash funziona, la fotocamera è affidabile e gli obiettivi sono buoni, allora riesco a essere soddisfatto".
Ripensando alle sue immagini della carestia in Somalia scattate nel 1992, sebbene Chris sia ora meno ottimista su quanto il fotogiornalismo possa davvero cambiare le cose, sente di aver contribuito in qualche modo, essendoci e documentando ciò che stava accadendo.
"La rivista The Indipendent ha pubblicato una storia di copertina su questi avvenimenti, quindi la carestia e le sue cause sono state ben documentate e le mie foto hanno avuto uno scopo. Non so alla fine quali vantaggi concreti abbiano apportato, ma almeno so che arrivando su carta stampata, la storia è stata vista da tantissime persone. Non è rimasta nascosta in un archivio".